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Consulenza enologica ed agronomica:
esperienze, novità ed eventi a cura di Simona Migliore.

Enocup…seconda edizione al via!

Ritorna Enocup , la seconda edizione del  “Campionato italiano a squadre di cultura e degustazione di vino online-onwine”.
Una divertente competizione a squadre che mette in palio decine e decine di grandi vini italiani e vi permetterà di divertirvi assaggiando e parlando di vino.
 
Il campionato, alla sua seconda edizione, è organizzato da www.winesurf.it  ed ha come sponsor unico il Consorzio della Denominazione San Gimignano.
 
Il campionato si svolgerà attraverso due prove online e due prove pratiche di degustazione. Le prove online verteranno su temi di cultura e tecnica enoica mentre le prove pratiche serviranno per saggiare la bravura degustativa dei concorrenti.

Le prove online saranno ognuna della durata di 90 minuti, durante i quali le squadre dovranno rispondere ad una serie di domande riguardanti il mondo del vino sia italiano che internazionale. Ci potranno quindi essere quesiti su vini, vitigni, manifestazioni, aziende, metodi di produzione, di coltivazione della vite, di storia viticola etc.
 
Le squadre dovranno rispedire al mittente il questionario compilato entro 90 minuti dal ricevimento, sempre per mail. Sarà insindacabile giudizio della giuria del premio accettare mail a tempo scaduto. Farà fede comunque l’orario di ricevimento e quello di spedizione della mail da parte della squadra concorrente. Per evitare problemi di ricezione il questionario verrà inviato e potrà essere ricevuto in contemporanea da più indirizzi mail dei componenti della squadra.
 
La prima prova online si terrà sabato 22 marzo con inizio alle ore 14, la seconda sabato 12 aprile sempre con inizio alle 14. I risultati di ogni singola prova e la classifica generale provvisoria saranno contemporaneamente pubblicati su www.winesurf.it , sulla pagina Facebook di Winesurf ed ovviamente sulla pagina Facebook Enocup, ( www.facebook.com/Enocup) dedicata interamente al campionato.
 
Le  prove pratiche di degustazione si svolgeranno sabato 3 maggio 2014 durante la Grande Festa che Winesurf organizzerà come lo scorso anno nella bellissima Villa Castiglione sui colli di Firenze (Via di Colle Ramole, 20 Loc. Impruneta, tel.0552373684, sito web: www.villacastiglione.com). Il programma della festa verrà pubblicato a breve.

Durante le prove finali del 3 maggio ee squadre partecipanti avranno 125 minuti totali  di tempo (scelto  in accordo con l’organizzazione dalle 11 alle 17) per svolgere le prove.

La prima parte della prova consisterà nel degustare  7 vini bendati  e rispondere a diversi quesiti su questi  vini.

La seconda sarà una degustazione a sorpresa che metterà alla prova le reali qualità di “sintonia degustativa” di  alcuni elementi della formazione.  Per adesso non vi sveliamo in cosa consisterà questa seconda prova a cui però abbiamo dato il nome piuttosto chiaro di “prova lascia o raddoppia”.
 
Per la prima volta ci sarà anche la possibilità di partecipare ad Enocup iscrivendosi direttamente il 3 maggio. In questo caso la squadra avrà a disposizione i soliti 125 minuti in cui, oltre che svolgere le due prove pratiche di degustazione,  dovrà rispondere anche a 15 domande scritte.
 
Si potrà partecipare solo a squadre di massimo 4 persone. Ogni squadra dovrà essere identificata da un “nome di battaglia” e potrà anche cambiare la sua composizione nel corso della manifestazione. Potranno partecipare al massimo 100 squadre.
 
 
Premi
1° squadra classificata: 40 bottiglie a testa scelte dall’ organizzazione tra i vini selezionati da Winesurf  per la Grande Festa del 3 maggio, quindi tra i migliori vini italiani.
 
2° squadra classificata: 28 bottiglie a testa scelte dall’ organizzazione tra i vini selezionati da Winesurf per la Grande Festa del  3 maggio, quindi tra i migliori vini italiani.
 
 3° squadra classificata: 16 bottiglie a testa scelte dall’ organizzazione tra i vini selezionati da Winesurf per la grande Festa del 3 maggio, quindi tra i migliori vini italiani.
 
La graduatoria sarà composta sommando i punteggi raggiunti nella due prove teoriche a quelli della due prove pratiche del 3 maggio. In ognuna della due prove teoriche saranno in palio 180 punti, mentre nella prima parte della prova pratica saranno in palio 420 punti e nella seconda……lo scoprirete sabato 3 maggio. La proclamazione e la premiazione della squadra vincitrice avverrà sabato 3 maggio al termine della Grande Festa di Winesurf.
 
 
Iscrizioni
Le iscrizioni vanno inviate a redazione@winesurf.it  riportando il nome della squadra e il nome, cognome, indirizzo mail e codice fiscale (quest’ultimo è purtroppo obbligatorio per legge) di tutti i componenti  la squadra e contemporaneamente versando 80 euro (sarà emessa regolare ricevuta) sul C/C  intestato a:
Associazione Culturale Cibus Club, Via Molino del Piano 5 Castelnuovo Magra, presso Cassa di Risparmio della Spezia, codice IBAN  IT33V0603049740000046622121 riportando chiaramente anche nella causale il nome della squadra e il nome e il cognome di ognuno dei componenti. L’iscrizione darà anche diritto ai componenti della squadra  ad uno sconto del 50% sul costo di ingresso alla Grande Festa di Winesurf  del 3 maggio 2014 e ogni partecipante  riceverà in omaggio il bicchiere ufficiale di Enocup 2014.
 
La giuria, formata da 2 responsabili di Winesurf, preparerà le prove online e curerà personalmente la selezione dei vini per le prove pratiche e i relativi quesiti. I giudizi della giuria saranno insindacabili.
 
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Per semplificare le cose eccovi un format da riempire
Noi Squadra…(nome squadra)
Composta da: (da 2 a 4 nominativi)
1. Nome Cognome mail e CF
2. Nome Cognome mail e CF
3. Nome Cognome mail e CF
4. Nome Cognome mail e CF
Dichiariamo di voler partecipare al 1° campionato italiano a squadre di cultura e degustazione del vino online” e per questo abbiamo versato la quota di iscrizione sul C/c n° 2121 intestato a Associazione Culturale Cibus Club in data……….. Con l’iscrizione accettiamo integralmente il regolamento.

Il comunicato sopra è tratto dal sito

http://www.winesurf.it/index.php?file=onenews&form_id_notizia=1897

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Iscrizioni ancora aperte!!

Vi va di enogiocare??

Iscrivetevi numerosi!

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3.500.000 di bottiglie spacciate per vino italiano. Ne parla Slowine

Sentimenti contrastanti: da una parte la notizia tranquillizza perchè vuol dire che la giustizia in qualche modo non si arresta, dall’altra terrorizza.

Terrorizza perché anziché proteggere il buon nome italiano, ci sono aziende “italiane” che in nome dei loro sporchi interessi svendono e sporcano decenni di sacrifici e lavoro. In anni difficili come gli attuali sorprende scoprire che le serpi vengono cresciute “a casa”.

Le aziende incriminate sarebbero tre di cui 2 lombarde, “CANTINE E. SILVA srl” (PV) di Gravellona Lomellina, la ditta “ENOROBICA snc” di Bagnatica (BG) e la società “ The Italian Wine Company Ltd” di Londra. Il sito di quest’ultima cita “Welcomes you to our web site where we are delighted to introduce you to our great  range of quality and good value  Italian, other European & New World wines”.

Vini di bassa qualità etichettati e venduti come DOP o IGP sia in Italia che in Inghilterra. Il nr di bottiglie contraffatte si aggirerebbe intorno a 3.500.000, almeno dai primi controlli. Un danno all’immagine dei vini piemontesi e dell’Italia.

Dove ci si approvvigionava? E soprattutto come si riusciva a eludere i pesanti controlli e la normativa che vige in Italia in materia vinicola? E cosa più disarmante: l’Inghilterra che da sempre fa le pulci sulla qualità ai nostri produttori per poter spuntare il prezzo migliore come si è lasciata sfuggire una situazione simile?

Domande senza risposta. Speriamo solo che qualcuno paghi…a vita, almeno per riscattare chi lavora in maniera onesta.

Maggiori dettagli all’indirizzo http://www.slowfood.it/slowine/bloccato-vino-falso-per-10-milioni-di-euro-unoperazione-in-difesa-del-vino-piemontese/

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Il Paan…un’esplosione di sapori!

Avete  presente  quando  mangiate qualcosa che coinvolge tutti i sensi  a  360 °C  e sembra esplodervi in bocca? Se non lo avete presente dovreste provare il Paan.

Il “ripieno” del Paan può essere di diverso tipo e alle volte qualche documentario in tv non si limita solo al lato poetico e sensoriale. Pensiamo ad esempio a noi degustatori: cosa facciamo dopo aver “professionalmente” assaggiato ogni vino? Ci serviamo delle apposite sputacchiere. Ecco…in India le sputacchiere non esistono, mi correggo, ci sono…ma son tutte a cielo aperto. Per cui può accadere, nel caso lo si scelga al tabacco o con le noci di betel sminuzzate al suo interno, di dover utilizzare queste sputacchiere naturali chiamate strade, marciapiedi o zone limitrofe al chioschetto.

Ecco…dopo aver accontentato i deboli di stomaco, mi dedicherò invece al Paan che non contiene tabacco.

Il Paan viene consumato al termine di un pasto per le altissime proprietà digestive e dicono  aiuti a rimettere in sesto lo stomaco e a “pulire” il sangue. Sono diversi i chioschetti più o meno moderni in cui lo si può acquistare per pochissime rupie e di solito lo si consuma sul posto. In passato, ma non è detto che in qualche posto non lo si faccia ancora, erano i commensali stessi a preparselo al termine del pasto per dimostrare di aver gradito quanto servito.

Cos’è: è una foglia di piper betel che avvolge al suo interno tutta una serie di spezie più o meno dolci, ma non stucchevoli. Può contenere cocco tritato, petali di rosa essiccati, altri fiori…e tutta una serie di sapori a noi sconosciuti. E son talmente tanti che si fa fatica a riconoscerli. Alle volte è sormontato da una ciliegina sciroppata, giusto per dare un tocco in più.

Come si mangia: scusate, ma non è per niente un’ovvietà. La “prima volta” è stata al mio arrivo a Nasik. Yatin Patil, titolare della Vintage Wines-Reveilo se lo ricorda ancora. Mi porge la mia scatolina e prima di rimettersi al volante mi fa cenno di farne un boccone. Io apro la scatolina, guardo l’involucro verde e farcito e a mò di criceto comincio a masticare velocemente questa esplosione di tutto. E lo mando giù praticamente in meno di un minuto…credevo di non farcela.

E invece no!!!Praticamente devi passartelo in bocca da una parte all’altra per almeno 15/20 minuti e gustartelo piano con l’aiuto della saliva che mano a mano scioglie i vari ingredienti. Occorre gustarlo come se si trattasse di un chewingum.

Ok…ce la posso fare! Riprovo una seconda volta, in un’altra occasione…e praticamente va giù come la prima.

Mi dicono che è questione di allenamento. Che imparerò piano piano.  La cosa sbalorditiva è che la storia del digestivo…funziona!!

E per il momento credo che questo mi basti!

a cura di Simona Migliore

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Indian food…colours, scents, hints: il Naan

Appena arrivata a Mumbai ho pensato che un aereo e dei chilometri non potessero avere il potere di cambiare la percezione delle cose. L’esperienza con i primi cibi indiani non è stata cattiva, anzi. Interessante direi.

Per i profumi, i colori…i sapori un po’ meno, ma non perché siano cattivi quanto per la quantità di spezie in alcuni cibi. Diventa tale da anestetizzare tutte quelle parti del tuo cavo orale che credevi di conoscere a menadito. Ti ritrovi spiazzata, ma incuriosita.

Il primo cibo assaggiato è il Naan. Il Naan è il pane tipico in alcune zone del Medio Oriente. Di origini pakistane si diffonde ben presto anche in Arabia saudita e in alcune parti della Cina e il termine viene usato generalmente per indicare un pane azzimo, quindi senza lievitazione.

In Iran il termine indica generalmente ogni tipo di pane. Ciò non accade in India dove ogni variante assume forme e nomi completamente diversi a seconda della ricetta. Al naan viene aggiunto del lievito (lievito madre o in polvere) ma la cottura è un po’ particolare: viene cotto nel caratteristico forno d’argilla a forma di campana rovesciata, il Tandoor.

In alcune zone, perché aumenti di spessore, si può aggiungere all’impasto latte o yogurt. Viene servito caldissimo in “purezza” o a piacere lo si può richiedere con del burro spalmato. Buonissimo!!!Mi ricorda tanto la mitilùgghia siciliana (per la pronuncia di -ggh- dovete riuscire a far battere la lingua sulla parte anteriore del palato…ci state provando??), solo che il Naan è molto più soffice e non viene fritto, inoltre la prima viene preparata con semola di grano duro, mentre il Naan con semola di grano tenero.

Piuttosto versatile nella preparazione, a seconda delle zone, lo si può mangiare per accompagnare il pasto, può essere farcito come se fosse una piadina o si può arricchire l’impasto con le spezie disponibili a seconda della stagione (ad esempio cumino…che detesto!fortunamente, in questo caso, raramente lo si usa). In Birmania è conosciuto come naan bya, spesso imburrato e molto più soffice, viene servito a colazione con caffè o the.

E ti rendi conto che la percezione delle cose cambia.

I love you, Naan!!! Thanks India

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Pouilly Fume’ e Sancerre: ma come ti cambia il Sauvignon blanc!

Diciamola tutta! I francesi non ci stanno molto simpatici. La loro aria un pò snob, forse stereotipata. I loro profumi, la nouvelle cousine, le loro salsine, il loro essere sempre e ovunque, le loro sfilate, la moda…i VINI!

Ecco il tasto dolente…i vini.

E a conti fatti ci stanno antipatici perché son bravi! Si, siamo un pò invidiosi, anche se dovremmo imparare ad ammirarli. La loro viticoltura ha alle spalle secoli di storia. Le loro tradizioni, i loro obiettivi si riversano in ciò che producono.

Anche loro hanno pecche e difetti, ma spesso la loro semplice grandezza si rispecchia nei loro prodotti.

Pouilly Fumè e Sancerre sono stati protagonisti di una interessante degustazione (spesso arricchita dalle provocazioni dell’enot. Andrea Valentinuzzi che hanno scatenato non poche reazioni tra i degustatori presenti). Stesso vitigno, il sauvignon blanc, declinato in maniera diversa. Da una parte le note floreali e agrumate del primo in evoluzione a seconda dell’annata, dall’altra il profumo delle rocce, della pietra, agrumi, TDN (avete presente i vecchi riesling?) o quelle note che molti definiscono “minerali” e che tante volte non si riesce a descrivere. Quando si parla di minerale si dovrebbero avere davanti alcuni prodotti ben definiti per meglio comprenderne il significato e il Sancerre rientra tra questi.

La sapidità mai in contrasto con l’acidità, la lunghezza nei profumi e la persistenza retrolfattiva che li contraddistinguono.

Di primo acchito il pouilly fumè si mostra più difficile da comprendere, quasi troppo complesso olfattivamente per riuscirne a svelarne le sfaccettature. Il sancerre si mostra quasi subito, anche se acquista potenza con qualche anno sulle spalle. Dopo qualche ora le cose si ribaltano e l’eleganza e la sobrietà del sancerre sono quasi disarmanti.

Disarmante è constatare che a seconda del clone e della zona di produzione il sauvignon blanc si impreziosisca perdendo quelle note alle volte volgari, troppo spinte di bosso, di vegetale o pipì di gatto (si, pipì di gatto, brutto dirlo ma è quanto si riscontra in alcuni vini) che lo rendono tanto riconoscibile in alcune regioni.

Abbiamo tanto da imparare dai cugini francesi, non da invidiare…ma da imparare…e anche in fretta.

a cura di Simona Migliore

 

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EnoCup…il primo campionato enoico!!

primo campionato di cultura e degustazione del vinoNasce il primo campionato a squadre di cultura e degustazione del vino.

Enocup è organizzata da Winesurf e Enoclub Siena ed è affiancata e supportata dal Consorzio del Marchio Storico Chianti Classico. (www.chianticlassico.com).

Come si svolgerà ENOCUP?
Attraverso 4 prove online e una prova pratica finale di degustazione. Le prove online verteranno su temi di cultura e tecnica enoica mentre la prova pratica di degustazione sarà divisa in due parti.
Le prove online saranno ognuna della durata di un’ora e in questo periodo le squadre dovranno rispondere ad una serie di domande riguardanti il mondo del vino sia italiano che internazionale. Quindi ci potranno essere quesiti su vini, vitigni, manifestazioni, aziende, produttori, metodi di produzione, di coltivazione della vite, di storia viticola etc.

Le squadre dovranno rispedire al mittente il questionario compilato entro 60 minuti dal
ricevimento, sempre per mail. Sarà insindacabile giudizio della giuria accettare mail a tempo scaduto. Farà fede comunque l’orario di ricevimento e quello di spedizione della mail da parte della squadra concorrente. Per evitare problemi di ricezione il questionario verrà inviato e potrà essere ricevuto in contemporanea da più indirizzi mail dei componenti della squadra.

Le prove online inizieranno sabato 2 febbraio e proseguiranno con cadenza Enocupsettimanale fino a sabato 23 febbraio. Per chi si iscriverà dopo tali date o sarà impossibilitato a partecipare a una o più di queste date sono previste prove di
recupero
nei giorni sabato 2-9 marzo e domenica 3-10 marzo.  I risultati di ogni singola prova e la classifica generale provvisoria sarà pubblicata su www.winesurf.it, sul sito del Consorzio Chianti Classico, sulla pagina Facebook dell’Enoclub Siena, di Winesurf ed ovviamente sulla pagina Facebook Enocup ( www.facebook.com/Enocup) dedicata interamente al campionato.

La prova pratica di degustazione si svolgerà il 16 marzo 2013 durante la grande festa che Winesurf e Enoclub Siena organizzeranno presso la bellissima Villa Castiglione, sui colli di Firenze (Via Di Colle Ramole 20, loc. Impruneta, sito web: www.villacastiglione.com). Il
Programma della festa verrà pubblicato a breve
.

Le squadre partecipanti avranno tempo dalle ore 11 fino alle 17 del sedici marzo per svolgere le due parti della prova.  Saranno degustati sempre vini bendati: nella prima prova si dovranno riconoscere gli uvaggi di 4 Chianti Classico Gallo Nero e nella seconda si dovrà rispondere a diversi quesiti su almeno 6 vini bendati. Tutti i vini bendati  della seconda prova saranno di provenienza nazionale.

Si potrà partecipare solo a squadre di massimo 4 persone. Ogni squadra dovrà essere
identificata da un “nome di battaglia”e potrà anche cambiare la sua composizione. Potranno partecipare al massimo 100 squadre.

La graduatoria sarà composta sommando i punteggi raggiunti nella quattro prove
teoriche e quelli della prova  pratica in due parti del 16 marzo. In ognuna delle quattro prove teoriche saranno in palio 100 punti, mentre nella prima parte della prova pratica saranno in palio 260 punti e nella seconda 540 punti.
La proclamazione e la premiazione della squadra vincitrice avverrà sabato 16 marzo al termine della Festa di Winesurf e Enoclub Siena.

Punto interessante…i Premi

1° squadra classificata: 36 bottiglie a testa scelte dall’ organizzazione tra i vini selezionati da Winesurf per la festa del 16 marzo o che fanno parte della selezione dell’Enoclub Siena.
2° squadra classificata: 24 bottiglie a testa scelte dall’ organizzazione tra i vini selezionati da Winesurf per la festa del 16 marzo o che fanno parte della selezione dell’Enoclub Siena.
3° squadra classificata: 12 bottigliea testa scelte dall’ organizzazione tra i vini selezionati da Winesurf per la festa del 16 marzo o che fanno parte della selezione dell’Enoclub Siena.

ISCRIZIONE:

Inviare una mail riportando il nome della squadra e il nome, cognome e indirizzo mail dei componenti la squadra a info@winesurf.it oppure a carlo.macchi@winesurf.it.

L’iscrizione via mail dovrà essere formalizzata dal versamento di 50 euro (sarà  emessa
regolare ricevuta) sul C/C numero 322.5  B.P. Spoleto, filiale di Montepulciano
(IBAN IT 23 R 05704 25600 000000000322) intestato a Escol, riportando chiaramente anche nella causale del bonifico  il nome della squadra, il nome  il cognome e il Codice Fiscale di ognuno dei componenti. L’iscrizione darà diritto ad uno sconto del 50% sul costo di ingresso alla Festa di Winesurf il 16 marzo 2013.
La giuria, formata da 2 responsabili di Winesurf e due responsabili di Enoclub Siena,
preparerà le prove online e curerà personalmente la selezione dei vini per le
prove pratiche e i relativi quesiti. I giudizi della giuria saranno insindacabili.

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Per semplificare le cose eccovi il format da compilare
Noi Squadra…(nome squadra)
Composta da: (da 2 a 4 nominativi)

  1. Nome Cognome e mail
  2. Nome Cognome e mail
  3. Nome Cognome e mail
  4. Nome Cognome e mail

Dichiariamo di voler partecipare al 1° campionato italiano a squadre di cultura e degustazione del vino online” e per questo abbiamo versato la quota di iscrizione sul C/c n°…………. in data……….. Attendiamo da voi notizie sugli orari delle prove pratiche e sul
campionato in generale. Con l’iscrizione accettiamo integralmente il regolamento

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Per ogni eventuale chiarimento potete scrivere a info@winesurf.it

L’occasione è ghiotta…a parte per i premi, ma per mettere in campo tutto il nostro sapere sul mondo del vino. Inoltre per la seconda parte del campionato si potrà godere dello splendido scenario toscano e approfittare per una piccola trasferta enoica.

e allora che dite…ci iscriviamo????

 

 

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Sassicaia…what else!

In treno, di ritorno da Roma.

SM: “Scusa se non ho risposto subito al telefono, ma ero in degustazione”.

Mr. Q: “Davvero? Cosa degustavi di interessante?”

SM: (gongolando) ”Il Cosa è Riduttivo. Ho preso parte a una verticale di 21 annate di Sassicaia a Roma”.

Mr.Q: “Ma dai!! E invitare gli amici, no?! Sai, almeno una volta l’anno compro sempre un paio di bottiglie, non posso più farne a meno”.

SM: (ma guarda te che sborone) “Mi spiace ma si trattava (che male parlarne già al passato) di una degustazione per gli addetti al settore”.

Mr.Q: “Capisco. Bella esperienza, vero? Ma di chi era il Sassicaia??”

SM: (PANICO!!!!Ma che domanda è???Indecisione allo stato puro? Faccia alla “che cavolo stai dicendo Willis”! cosa faccio? Lo canzono un pò o sto al gioco?? la diplomazia prende il sopravvento) “Bè…Tenuta San Guido…(CIOE’ TENUTA SAN GUIDO E’ IL SASSICAIA o viceversa!!!)

Mr.Q: “Ahhh…io preferisco FRESCOBALDI…”

SM: (no comment)…

E’ naturalmente superfluo, per gli addetti al settore, ricordare quanto detto da Nicolò Antinori (scomparso nel 1991) del marchese Mario Incisa della Rocchetta scomparso nel 1983 “Aver inventato il Sassicaia giustifica una vita, dà ragione a tutto”.

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Andrea Valentinuzzi conquista i wine consumers in India

Per la prima volta in India IWCCA 2012: the Indian Wine Consumer’s Choice Awards, un evento che dà voce ai palati dei consumatori di vino.

Non consumatori qualunque, ma consumatori che conoscono il vino e ne apprezzano la storia.

 

Andrea Valentinuzzi winemaker della Vintage Wines conquista con la linea Reveilo ben quattro medaglie d’oro (Chardonnay 2011, Chardonnay Reserve 2010, Nero D’Avola 2012, Cabernet Sauvignon Reserve 2009 ) e una d’argento (Syrah 2011) piazzandosi tra nomi che hanno radici ben più profonde nel panorama enologico indiano.

Anche in Italia da qualche anno si comincia a dar voce ai consumatori e molti panel sono formati da persone “comuni”, che apprezzano il buon vino, l’enogastronomia in generale, si informano e si formano. Ben vengano i giornalisti, gli opinion leader, i wine bloggers che parlano di vino e recensiscono ora questa ora quell’altra azienda, ora questo o quell’altro vino dando informazione…ma alla fine chi dovrà consumare un vino e dovrà apprezzarlo per poterlo acquistare è il CONSUMATORE finale.

E se non piace a lui  si può far presto a parlare bene o male.

E adesso? Aspettando i prossimi IWCCA 2013 ci prepariamo per la vendemmia…indiana of course.

The Indian Wine Consumer’s Choice Awards held at the ITC Grand Central
on the 10th of November 2012 was a huge success but more importantly a big eye opener.
Every-day wine consumers evaluated 125 wines that afternoon, giving us a very clear insight into what the Indian palate prefers.

Here is the list of the winning wines, chosen by the IWCCA 2012 tasting panel: http://www.allthingsnice.in/iwcca.php

 

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E se mi definissero vinosa??

Sono ormai abituata a sentirne di tutti i colori, sul vino intendo. Pensavo non ci fosse più nulla da scoprire dopo aver letto i soliti noti, ma mi sbagliavo.

Il vino segue le mode per quanto riguarda l’aspetto produttivo, spesso dettato da esigenze di mercato. Siamo passati dai vini puro estratto di segatura in bocca per un uso smodato e sbagliato della barrique, ci siamo buttati nella produzione del Pinot Grigio perché all’estero vende tanto, siamo passati al prosecco perché le bollicine piacciono e stiamo attraversando e cavalcando il momento del biologico e biodinamico.

La luna però alle volte non si limita a influenzare maree e andamenti produttivi, ma si spinge oltre fino a lambire il glossario del vino. Così i termini di barricato, vinoso, nervoso, femminile sono entrati a far parte dei, già sufficienti, descrittori di un vino.

Poi è stato il momento di minerale. Termine bellissimo, anche foneticamente. Il vero problema è che molti guru, o pseudo tali, alle volte hanno serie difficoltà a spiegare cosa voglia dire e spesso viene accompagnato da altri termini per meglio agevolarne la comprensione.

C’è un termine appena nato, una chicca. Ancora poco usato a dire il vero. Non più tardi di un mese fa il caro amico noto winerider di Winesurf mi aveva già avvertita, ma onestamente non mi spinsi oltre l’iniziale curiosità. La mia incredulità e diffidenza vengono letteralmente frantumate quando a un’importantissima degustazione uno dei pochi presenti descrive il vino definendolo nientemeno che”EMATICO“.

Ebbene si…ematico sarà il nuovo termine, modaiolo, particolare, sicuramente d’impatto…ma, e lo chiedo sinceramente senza ostilità,  cosa vuol dire?Mi piacerebbe davvero che ognuno di voi, pensando a un calice di vino, si sbilanciasse in potenziali spiegazioni. Ho chiesto aiuto anche a Google…ma nulla…tutto riporta a strane patologie, esami clinici, aspetti che possiamo definire inquietanti. Ho anche cercato su glossari riconosciuti a livello internazionale l’eventuale utilizzo del termine…buio completo.

Neanche io da ferrata lettrice di saghe vampiresche sarei mai arrivata a tanto.

Ho cercato quindi, con la mia esperienza di degustatrice curiosa e appassionata di analisi sensoriale, di pensare al vino utilizzando questo descrittore. Ho immaginato il sentore di metallico, ma esiste già come termine; sono scivolata quindi su termini che ne indicano la corposità, densità, impenetrabilità, la tonalità…ma anche questi sono termini già ampiamente utilizzati.

Esistono dei termini riconducibili al vino di immediata comprensibilità, perché usarne altri appartenenti ad altri mondi!?Perché semplicemente lancia nuove mode.

Se cominciassero a descrivermi come vinosa, minerale, persistente…dovrei cominciare a preoccuparmi?

 

 

 

 

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2 stelle in più nel cielo di Godia

Forse per qualcuno è stata una sorpresa. Per chi conosce “Agli Amici” si tratta di una piacevole certezza. C’era il gabbianone la prima volta che conobbi Emanuele Scarello e c’era, scomparso solo qualche mese fa, Vinicio Dovier, master chef dello storico Boschetti a Tricesimo. C’erano i volti vecchi e nuovi della ristorazione friulana ed Emanuele Scarello sedeva tra i grandi con umiltà, ma con il sorriso di chi la sa lunga.

Proprio Vinicio Dovier , prendendo la parola, con tanto rispetto disse: “La cucina di Emanuele è particolare, mai scontata. O la odi o la ami”. Allora non la conoscevo e mi ripromisi di andare.

Il team 360 Wine Consultingal completo (?!) comincia  a seguire gli incontri di cucina a 10 stelle, ufficialmente per smentire o confermare la nomea del posto, ufficiosamente, in fondo in fondo, eravamo lì per imparare con tanta curiosità e umiltà.

E per tanta che sia la stima per il nostro chef Emanuele, Agli Amici è la squadra a fare la differenza. Un’orchestra diretta da un grande direttore, dove né gli uni né l’altro, se soli, riuscirebbero a creare la sintonia perfetta.

Le 2 stelle Michelin non fanno altro che confermare la solare professionalità di Michela Scarello in sala, nella gestione della cantina sempre ricca di nuove o storiche etichette. Michela crea l’atmosfera che lei stessa, da cliente, vorrebbe trovare in un ristorante. La genialità di Emanuele Scarello quando, citando Henry Ford a un importante convegno, esordisce: “Perché tutti mangiano uova di gallina e non le uova di papera? Perché le prime fanno comunicazione! Mentre le papere depongono le uova con discrezione, le galline fanno molto rumore”.

A fare da contorno, diventando il punto di forza del ristorante, è il team dei/delle giovani professionisti/e, dove il termine giovane in questo caso non vuol dire inesperto.

Ma ci sono altre 2 persone, e mi piace un pò pensare che queste 2 stelle le rappresentino, ad aver guidato il destino del ristorante “Agli Amici“: Tino Scarello e la moglie Ivonne. Sempre sorridente Tino con la sua sconfinata allegria e i suoi aneddoti che tanto arricchiscono la sala bar attigua, tanto discreta e professionale Ivonne sempre dietro ai fornelli ma subito pronta a svelare i segreti della sua cucina durante i corsi o via web.

Due genitori consapevoli che per contribuire alla crescita professionale dei figli occorreva uscire dai confini del Friuli. Chilometri e chilometri in macchina solo per conoscere e far conoscere ai loro ragazzi la cucina di un determinato chef o di un altro.

Agli Amici niente è lasciato al caso, tutto viene seguito, eseguito e curato nel minimo dettaglio. Il cliente è importante, viene coccolato e accompagnato alla scoperta di connubi gastronomici d’autore. Non è solo la materia prima a far la differenza, è il modo in cui questa si fonde con insoliti ingredienti arricchendoli e arricchendosi. E’ l’esplosione di colori e sapori che, a livello sensoriale, conducono il cliente verso un’esperienza enogastronomica che può essere compresa solo provandola.

Agli Amici…è tutto “masse bon“!

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